Al suo secondo tentativo, il sistema del cosiddetto tubo-siringa, inserito ad oltre 1.500 metri di profondità dalla Bp nella perdita del Golfo del Messico, sta "funzionando estremamente bene". Lo hanno reso noto fonti del gigante petrolifero britannico. La Bp ha annunciato che "oltre a pompare in superficie il greggio", tenterà di "iniettare fanghi pesanti nella falla per bloccarla permanentemente entro 7-10 giorni".
Contrariamente a quanto era stato indicato in un primo tempo, il siringone inserito nel braccio flessibile del pozzo, durante la notte tra sabato e domenica, ha permesso di portare in superficie una piccola quantità di greggio, e i tecnici ci stanno riprovando.
Lo indica a Robert, in Lousiana, il quartier generale delle operazioni di recupero dopo l'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, il 20 aprile, mentre un nuovo tentativo - il terzo - è attualmente in corso.
Durante la notte, indicano a Robert "alcune quantità di petrolio e di gas sono state recuperate. Il petrolio è stato stoccato a bordo del Discoverer Entreprise, la nave foratrice, a 1.500 metri dal pozzo, sulla superficie del mare, mentre il gas è stato bruciato grazie al sistema che si trova a bordo", una sorta di gigantesco accendino.
I responsabili del quartier generale delle operazioni confermano che ''il test è stato temporaneamente interrotto quando la siringa è fuoruscita dal tubo. Anche se si tratta di un fatto deludente, non è inatteso visto il carattere difficile dell'operazione. I tecnici hanno ispezionato nei minimi dettagli il sistema e hanno reinserito il dispositivo".
"Anche se non raccoglie tutto il petrolio, il dispositivo rappresenta un passo avanti importante nella riduzione delle quantità di petrolio che finiscono nelle acque del Golfo", concludono i responsabili del centro di Robert.
Fonte: www.mediaset.it
Nessun commento:
Posta un commento