Gb, spot pro-aborto divide gli inglesi


Non è stato ancora mandato in onda e sta già dividendo l'Inghilterra, l'oggetto in questione è uno spot il cui tema è pro-aborto. Il video è finanziato dalla Marie Stopes Organisation, un'associazione no-profit che assiste le donne che vogliono abortire, e sta suscitando polemiche in tutta la nazione. I gruppi pro-vita gridano all'oltraggio e alcune società per il diritto alla nascita stanno intentando causa per vientarne la trasmissione.
Gb, spot pro-aborto fa scandalo. In onda a giorni: causa per fermarlo (Telegraph)

Secondo il Telegraph, il filmato in questione sarà trasmesso da Channel 4 nel Regno Unito a eccezione dell'Irlanda del Nord, dove l'aborto è ancora illegale. Tra le polemiche il direttore della Marie Stropes, Julie Douglas, alza la voce spiegando che lo spot "fornisce informazioni alle donne affinché possano rivolgersi a persone che non le giudicheranno nella scelta per nulla semplice dell'aborto". ''Lo scorso anno abbiamo ricevuto 350mila telefonate. E' chiaro che ci sono centinaia di migliaia di donne che vogliono e hanno bisogno di informazioni sulla loro salute sessuale, sulla consulenza e sull'accesso ai servizi'', ha dichiarato un portavoce dell'organizzazione.

Il video
Lo spot mostra una ragazza alla fermata di un autobus e poi la domanda: ''Sei in ritardo?''. Alla fine del filmato compare il numero verde dell'associazione.

Associazioni pro-vita
Tuttavia, secondo la Società per la protezione dei bambini non nati Marie Stopes ha ''interesse finanziario a incrementare la domanda di aborti''. L'associazione, finanziata dal Servizio sanitario nazionale inglese, effettua ogni anno 65mila aborti. Anthony Ozimic, un portavoce del gruppo antiabortista, ha affermato: ''Né a Marie Stopes né ad associazioni simili dovrebbe essere permesso pubblicizzare l'uccisione di bambini ancora non nati. Stiamo ricevendo consulenza riguardo alla legalità dello spot''. Secondo i critici dell'iniziativa, l'organizzazione starebbe approfittando della mancanza di regolamentazione sul tema.

Secondo la legge britannica
La legge britannica vieta solo a chi trae profitti dalle interruzioni volontarie di gravidanza, come le cliniche, di pubblicizzare la propria attività.

Nel 2008 gli aborti nel Regno Unito sono stati 215.975, dei quali 20mila su donne provenienti dall'estero.

Fonte: www.mediaset.it

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