Gino Strada loda la compattezza straordinaria dello staff di Emergency

Nel corso della conferenza stampa Gino Strada ha lodato la compattezza straordinaria dello staff di Emergency

“Abbiamo saputo che erano liberi mentre erano in viaggio verso l’ambasciata italiana, cioè intorno alle 15.30. Adesso stanno bene, sono felici, ci ringraziano per la grande mobilitazione e insieme valuteremo cosa fare”. Gino Strada fotografa così il momento della liberazione dei tre operatori di Emergency, Marco Garatti, Matteo Dall’Aira e Matteo Pagani, durante la conferenza stampa tenuta nella sede milanese dell’organizzazione. Ringrazia tutti i cittadini italiani e afgani che hanno fatto sentire la loro solidarietà, l’Onu, lo staff di Emergency che ha dimostrato “una compattezza straordinaria”. Un ringraziamento anche al governo italiano.

“Manderò una maglietta di Emergency al ministro Frattini, visto che l’ha richiesta. Lo dico senza ironia.” L’intelligence italiana sapeva in anticipo dell’irruzione nell’ospedale di Emergency? “Dirò quello che ha detto il ministro sui nostri operatori: Prego il cielo che non ne sapessero niente.” “Ora ci sono ancora sei operatori afgani detenuti, non sappiamo neanche se sono solo sei, stiamo comunque provvedendo all’assistenza legale”.

Quanto al lavoro in Afghanistan. “ci sono ancora troppi punti oscuri, speriamo di poter riprendere presto l’attività dell’ospedale di Lashkar Gah che è una presenza indispensabile in quel territorio.” “Non è stata formalizzata nessuna accusa nei confronti di Marco, Matteo e Matteo ma una certa informazione ha spacciato per accuse i deliri del portavoce del governatore di Lashkar Gah”. Per cui, rispetto alle indiscrezioni su una proposta del governo italiano di processare i tre operatori in Italia, “bisogna chiedere a chi ha formulato questa ipotesi, perché non c’è nessuna accusa nei loro confronti” Tra i punti oscuri, Gino Strada racconta un retroscena: “Marco Garatti doveva rientrare a Kabul con un volo da Lashkargah il giorno stesso dell’irruzione nell’ospedale. Abbiamo saputo che il suo volo è stato calcellato dalla coalizione. Se fosse vero, il loro sequestro sarebbe stato preordinato da qualcuno non solo afgano”.

Fonte: Peacereporter.net

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